Fascicolo monotematico "Disturbi funzionali nel bambino"
Carlo Di Lorenzo
1Division Chief of Gastroenterology, Hepatology & Nutrition Division Nationwide Children’s Hospital; Columbus, Ohio (USA)
Gran bella monografia questa sui disordini funzionali gastrointestinali (DFGI) nel bambino, e pubblicata al momento giusto! Tutti gli articoli sono ben scritti, approfonditi, pratici, e dimostrano lo straordinario progresso che questo campo ha compiuto nell’ultima decade. Infatti, forse grazie anche alla publicazione dei vari criteri diagnostici di Roma, si è passati da un’era, negli anni 1980-90, in cui si affrontavano i bambini con DFGI basandosi solo su informazioni scientifiche ottenute da studi completati in pazienti adulti ad un periodo, negli anni dopo il 2000, in cui ci sono state molte pubblicazioni scientifiche riguardanti i DFGI in età pediatrica. Ora abbiamo dati epidemiologici sulla prevalenza dei DFGI in bambini di diverse etnie, condizioni socioeconomiche, e con abitudini alimentari diverse che dimostrano come i DFGI sono diffusi in maniera abbastanza omogenea in tutto il mondo. Siamo riusciti a comprendere in maniera molto precisa il contributo della componente genetica ed ambientale e il ruolo che alcune problematiche dei primi anni di vita (early life events ) hanno nel predisporre gli individui a sviluppare DFGI negli anni successivi. Sta cominciando ad essere chiarito il contributo del microbioma sia nel rendere i bambini più vulnerabili ai DFGI sia, quando modificato, nel contribuire alla riduzione dei sintomi. Abbiamo ora strumenti diagnostici che ci permettono di studiare in maniera molto precisa la sensibilità viscerale, la motilità ed il transito intestinale, la presenza di processi infiammatori, la permeabilità intestinale, il malassorbimento di acidi biliari, in modo da poter individualizzare gli interventi terapeutici. È stato dimostrato in maniera convincente il contributo di ansia, depressione e disturbi del sonno nell’aumentare l’impatto dei sintomi sulla qualità della vita dei bambini con DFGI. Negli ultimi anni finalmente ci sono stati farmaci approvati (per la prima volta!) dalle agenzie regolatrici in Europa e negli Stati Uniti per la terapia del colon irritabile. Infine, siamo ora riusciti a dare il giusto valore al ruolo che i genitori e l’ambiente che circonda il bambino hanno nel causare o migliorare i DFGI. In questo volume, molti di questi fattori sono discussi in maniera molto esauriente da esperti del settore che chiariscono come l’approccio diagnostico e terapeutico di bambini con DFGI benefici dall’uso del modello bio-psico-sociale. La discussione dei disordini funzionali nel neonato e nei lattanti charisce come anche in bambini di questa età i DFGI esistono e hanno una notevole prevalenza. Il capitolo che discute l’aerofagia spiega che questo disordine è spesso poco riconosciuto ma è forse più diffuso di quanto si pensi. La discussione dei disordini addominali funzionali è particolarmente istruttiva nel chiarire che i criteri diagnostici di Roma dovrebbero servire a limitare l’esecuzione di numerosi, spesso inutili, test diagnostici. La stipsi refrattaria esiste e finalmente vi sono ora test diagnostici che ne chiariscono la patofisiologia e vi sono terapie mediche e chirurgiche che non si dovrebbe esitare ad usare in modo da rendere la stipsi da “intrattabile” a “trattata”. Il contributo della difettosa comunicazione tra sistema nervoso centrale e “cervello intestinale” ai sintomi dei DFGI è spiegato in maniera molto chiara nel capitolo scritto dal dott. Borrelli. L’impatto economico e socale dei DFGI è ben illustrato nel capitolo che discute come I DFGI contribuiscono in maniera molto significativa alla spesa del sistema sanitario nazionale in ogni paese in cui tali studi sono stati effettuati. Dopo aver letto questi articoli, anche se a dire il vero ne ero convinto anche prima, sono certo che si possa esclamare con orgoglio che siamo nel periodo ideale per essere dei “funzionalisti”, cioè medici che si occupano di disturbi funzionali!